La cucina Toscana: i piatti tipici della tradizione

La Toscana è tra le regioni d’Italia più conosciute al mondo, grazie alla sua vena artistica e al senso di ispirazione che riesce ad infondere a chiunque la visiti. Anche il panorama che offre la campagna è molto apprezzato, per non parlare delle numerose cittadine dai tratti rinascimentali che regalano un’atmosfera mozzafiato. Questo è quanto aspetta ai turisti in visita in Toscana, ma c’è un altro aspetto che non bisogna assolutamente sottovalutare: la cucina. Sì, perché ogni vacanza che si rispetti ha il momento del relax, quello della visita e quello del buon cibo. Oggi vogliamo catapultarvi su una tavola immaginaria, sulla quale sono presenti i piatti tipici di questa meravigliosa regione, così da offrire una panoramica generale dei cibi che vanno assolutamente provati, nel caso in cui vi troviate in vacanza in Toscana. Dai primi piatti, al dessert, dalla cucina classica, a quella vegetariana, dietro ai fornelli toscani ce ne è per tutti i gusti e, di certo, non si resta delusi o, peggio ancora, a pancia vuota.

Bistecca alla fiorentina

L’elenco dei piatti tipici della Toscana ha l’obbligo morale di cominciare dalla regina di tutte le carni: la bistecca alla fiorentina. La sua fama la precede, al punto che in fase di ordinazione non serve nemmeno chiamarla con il suo completo, ma solo con fiorentina. I requisiti fondamentali per un’ottima bistecca alla fiorentina sono due: un eccellente taglio di carne e la cottura rigorosamente al sangue. La preparazione è molto semplice, non bisogna fare altro che mettere la bistecca sulla brace e procedere ad una cottura sulla griglia, senza fiamma e senza bucare la carne per far fuoriuscire il grasso cotto. Bastano cinque minuti per lato, aggiungendo del sale prima da una parte e poi dall’altra.

 

Cacciucco

Questo piatto scatena il campanilismo di ogni toscano ed è, insieme all’appena citata bistecca alla fiorentina, l’emblema dei fornello toscani. Chiediamo scusa a tutti i toscani, ma citeremo solo le due varianti principali, ovvero il cacciucco alla viareggina e alla livornese.
Il cacciucco è una zuppa di pesce e non è per niente semplice procedere alla preparazione di questo piatto. Il pesce impiegato nella preparazione di questa zuppa è quello definito povero, cioè crostacei e molluschi di ogni genere, dalle seppie, ai polpi e alle cicale. La difficoltà sta nella cottura, poiché vanno tutti cotti nella stessa padella, ma ognuno con tempi differenti. Una volta ultimata la cottura, il piatto va servito insieme a del pane cotto a mo’ di bruschetta e della salsa di pomodoro; l’ideale è accompagnarlo ad un bicchiere di vino rosso.

 

Pappa al pomodoro

Dal Diario di Gianburrasca alla voce della grande Rita Pavone, la pappa al pomodoro è entrata nelle case di tutti gli italiani, ma è un piatto tipico della tradizione toscana. Tanto semplice, quanto buona, la pappa al pomodoro nasce in un contesto storico in cui c’era la necessità di ridurre al minimo lo spreco di cibo. Tre semplici ingredienti che, uniti, regalano un sapore unico: pane raffermo; pomodoro e olio extra vergine di oliva. L’ideale è gustare la pappa al pomodoro con del pane privo di sale, come da tradizione toscana, e servire un piatto con gli ingredienti base, magari aggiungendo dell’aglio, il basilico e un pizzico di peperoncino. Semplice, ma da leccarsi i baffi.

 

Lampredotto

Ritorniamo a parlare di pasti a base carne. Il panino, in toscana, ha un re indiscusso: il panino con il lampredotto. Tipico della cultura fiorentina, anche grazie ai chioschi che servono lo servono, il panino con il lampredotto è un piatto per chi non teme i sapori decisi. Si tratta di cuocere in acqua l’abomaso, cioè uno degli stomaci dei bovini, insieme al pomodoro, alla cipolla, al sedano e al prezzemolo. Una volta terminata la cottura, va messo in un panino e gustato unito a della salsa verde.

 

Lardo di Colonnata

Per restare in tema di pietanza da unire a del pane o a dei panini, parliamo del Lardo di Colonnata. Prodotto nella provincia di Massa Carrara, questo salume è IGP, indicazione geografica protetta e si lascia stagionare all’interno di conche di marmo di Carrara. Ridurre la degustazione del Lardo di Colonnata al solo pane, sarebbe eccessivamente riduttivo per un prodotto che si accosta bene anche a verdure, legumi e, per i più audaci, anche al pesce. La stagionatura del lardo è vera arte e poesia e nasconde anche un velo di mistero. Si è a conoscenza solo del posizionamento all’interno delle conche di marmo, dopodiché il salume viene aromatizzato con aglio, chiodi di garofano, pepe, rosmarino, cannella e coriandolo.

 

Ribollita

Tornando ai piatti vegetariani, è d’obbligo citare la zuppa toscana per eccellenza: la ribollita. Piatto da servire in inverno, poiché servito molto caldo, ha come ingrediente principale il cavolo nero, ortaggio che cresce in inverno. Tipica della tradizione contadina, è un piatto composto da semplici ingredienti, ma con un alto valore nutriente. Oltre al cavolo nero, la ribollita si prepara anche con fagioli, cipolle e carote. Come indica il nome stesso, il piatto viene cotto in un primo momento, per poi essere ribollito. Al termine della cottura, al piatto si aggiunge dell’olio extra vergine di oliva e della cipollina fresca, il tutto accompagnato da del pane.

 

Castagnaccio

Arriviamo ai dolci. Sì, perché la cucina toscana non si fa mancare proprio niente.
Un dolce autunnale, dovuto al suo ingrediente principale, è il castagnaccio. Come indica lo stesso nome, viene prodotto con della farina di castagne e al preparato vanno aggiunti dei pinoli, il rosmarino e dell’uvetta e, molto spesso, anche della scorza d’arancia candita.

 

Torta co’ bischeri

Nata nella zona di Pisa e provincia, la pasta frolla e un ripieno ricco di dolcezza danno vita ad una torta squisita, tipica della tradizione toscana: la torta co’ bischeri. Il nome è dato dai ripiegamenti dei bordi che si creano con la pasta frolla; il ripieno è composto da cioccolata, del riso bollito, liquore toscano, pinoli freschi, frutta e scorza candita, uova, uvetta e un tocco di noce moscata. Tradizione vuole che questa torta venisse servita ai pellegrini in viaggio verso Pontasserchio, in provincia di Pisa, per venerare il Crocifisso del Miracolo.